Da subito l’intervento si presentava estremamente complesso poiché l’abitazione, situata in un piccolo centro residenziale vicino a Modena, è caratterizzata da una serie di ambienti estremamente ridotti. Inoltre la committenza esprimeva l’esigenza di conservare i vecchi mobili di famiglia che, venendo da una casa dalle dimensioni molto più ampie, erano numerosi. La singolarità dell’impianto spaziale prevedeva già la zona giorno al piano superiore, corrispondente al livello della porta d’ingresso dell’appartamento, mentre il piano notte era situato ad un livello inferiore raggiungibile da una scala interna. Data la generosa altezza della zona giorno si è pensato di realizzare un piccolo soppalco nel quale è stato possibile ricavare anche una lavanderia sopra la cucina ed un bagno munito di doccia. La problematica del collegamento verticale fra questi due ambienti è stata risolta con la creazione di una scala in lamiera di ferro piegato e verniciato bianco, realizzata su disegno dell’architetto. Anche i parapetti in cristallo extrachiaro che sono stati retro verniciati di bianco per una sola porzione orizzontale sono stati disegnati da Trusso.
Dovendo inserire diversi mobili del ‘700 e dell’800, ed avendo degli spazi ridotti, la filosofia progettuale è stata quella di creare un involucro molto luminoso e neutro che potesse accogliere gli oggetti di memoria mantenendo il più possibile la leggerezza. Da qui la scelta del bianco per pareti, travi, scala e parapetti in cristallo nonché la scelta del pavimento in rovere sbiancato che restituisce luminosità e calore. La scala che conduce al livello notte, come il grande terrazzo esterno sono stati rivestiti in pietra arenaria, riprendendo il materiale della scala della costruzione.
La parete della scala e i rivestimenti verticali della cucina sono in finta pietra rispettivamente nei colori ocra e antracite; una scelta che continua a privilegiare la ricerca del calore restituito dai materiali naturali. Anche l’ambiente da destinare alla cucina aveva delle dimensioni molto ridotte ed un tetto ribassato per cui l’architetto ha optato per il bianco, l’acciaio e il vetro, eliminando le maniglie e, senza rinunciare alla massima funzione contenitiva, ha realizzato un ambiente estremamente funzionale ed iper-accessoriato seguendo la filosofia del “tutto a scomparsa”.
Anche nei bagni sono stati scelti dei rivestimenti di colore neutro come l’antracite e il grigio che simulano le pietre naturali, in grado di accogliere qualche pezzo colorato come il lavello arancione e il lampadario in plastica multicolore in un bagno, o qualche oggetto romantico come la tenda antica e il lampadario il ferro nell’altro bagno.
Il tavolo da pranzo è stato realizzato seguendo il disegno dei tradizionali tavoli ottocenteschi a tiro, ma utilizzando un noce estremamente sbiancato. Sempre per seguire la tradizione le sedie sono stare ricoperte con un rivestimento lungo in cotone bianco, mentre sono i divani bordeaux e viola a dare una nota di colore agli ambienti giorno senza perdere l’atmosfera raffinata e un po’ francese che si ricercava.
Nella camera Matrimoniale le tende in lino color sabbia inseguono la colorazione scelta per la parete su cui contrastano due testate di un letto di inizio ‘900 fatte decorare con un processo di anticatura bianca eseguito a mano. Nella camera da letto più piccola, destinata alla giovane figlia della proprietaria, si ritrova la scelta delle testate dell’altra camera, ma qui appaiono più semplici e la nota di colore è prevista con l’inserimento in nicchia di un armadio scorrevole ad ante color glicine, stesso colore della sottotenda.
Tutti i particolari sono stati scelti con grande cura, da qui le opzioni del battiscopa e delle scatole per le prese in bianco, come gli attacchi del parapetto e del corrimano della scala, ed ancora le tende in lino che contrastano con il cavo in acciaio in soggiorno e si sposano alla tradizione con i bastoni in ferro marrone in camera da letto.